Passi fondamentali per il raggiungimento del massimo dell'efficienza energetica

Primo Passo: Analisi dei consumi.

Il punto di partenza per il raggiungimento del massimo dell'efficienza energetica è l'analisi dei consumi. È essenziale avere una chiara visione di quali siano gli andamenti degli sprechi e, successivamente, progettare gli interventi più idonei. Costruire diagrammi e schemi chiari ed essenziali, risulta essere lo strumento iniziale migliore agli scopi precedentemente accennati.

I fattori chiave da monitorare sono:
- GAS (metano)
- Energia Elettrica
- Gasolio
- GPL (Gas di Petrolio Liquefatti)

Facendo un'analisi dei consumi delle fonti energetiche sopra elencate a partitre dall'inizio degli anni '90 si nota una diminuzione dei consumi per uso domestico del Gasolio dovuta ad una precisa scelta politica. Famosi sono gli incentivi (da quelli regionali a quelli comunali) atti ad eliminare le inquinanti caldaie sostituendole con quelle moderne a Gas metano.  Il GPL  è costante poichè la mentalità istituzionale punta ancora a tale scarto del petrolio per i fabbisogni energetici casalinghi, senza badare alle scomode bombole antiestetiche, norme antincendio ecc.
L’elettricità ha una crescita evidente negli anni, un po’ per l’aumento demografico (nel 1990 l’Italia contava quasi 57 milioni di persone, nel 2007 più di 59,5 milioni, dati Istat) e un po’ per il frequente utilizzo di elettrodomestici (telefonini, computer, forni microonde e televisori di grosse dimensioni ecc. ).
L’ultimo, ad essere analizzato con più scrupolo, è il Gas metano che risulta essere il combustibile più utilizzato in Italia. I suoi andamenti altalenanti sono causati dall’avvicendarsi di annate a volte gelide a volte calde. Il picco del 2005 è quindi dovuto al forte freddo di quell’anno.

Come vengo usate principalmente queste fonti energetiche?
Dall'analisi dei dati rilevati dal 1990 ad oggi emerge che l’impiego principale è il riscaldamento.
Diminuire tale consumo, anche di pochi punti percentuali, vuol dire incidere su quantitativi consistenti e quindi significativi vantaggi economici (il metano costa uguale sia per uso cucina che per riscaldamento).  Il consumo per usi elettrici obbligati,  relaziona bene il suo peso rispetto all’utilizzo del Gas metano, ponendo in essere la problematica su due livelli distinti: elettrico (kWhe) e termico (kWht).
Come diminuire tali volumi? Razionalizzando i consumi ed eliminando gli sprechi con l’apporto di tecnologie a ridotto impatto ambientale, con un conseguente aumento di comfort residenziale.

Chi si occupa di tutto questo? 
Un tecnico specializzato chiamato Energy Manager (EM). Da una diagnosi energetica ed una economica dei consumi, si può redigere un piano manageriale adatto al portafoglio della clientela.
Si può addirittura arrivare ad eliminare l’utilizzo del metano per il riscaldamento e l’Acqua Calda Sanitaria (ACS) ottenendo un surplus di elettricità  da vendere in rete. Le tecnologie oggi a disposizione sono molto migliorate rispetto ad una decina d’anni fa, ed anche i loro costi stanno subendo diminuzioni considerevoli, grazie anche al supporto di incentivi statali e regionali (quando esistono).  

Secondo Passo: Vagliare le Soluzioni Tecniche Idonee.
1) Redazione di un Concept (analisi e schema teorico)
Non esiste MAI una soluzione per tutte le situazioni, ma esistono diverse soluzioni per ogni situazione. Gli EM costruiscono uno schema chiamato concept, una sorta di idea concretizzata a schema, utile per prendere visione dell’insieme delle risoluzioni efficienti da proporre al cliente.


2) Analisi e proposta Economica
Il tecnico mostra al cliente tabelle e grafici facilmente comprensibili paragonando investimenti con i rientri (di solito inferiori ai 10 anni) e i guadagni  conseguiti dai miglioramenti proposti.



Nello scenario moderno attuale la figura dell'Energy Manager risulta vincente per la riduzione drastica degli sprechi. I capitali messi in gioco da tali interventi, sono di notevole entità, ma di rapido recupero (si tende non andare oltre i 10-12 anni). Ciò nonostante può essere difficoltoso lo start-up, a questo pone rimedio una categoria di società definite ESCo (Energy Service Company). Il loro profilo societario è duplice, da una parte si presentano come “gestori di servizi energetici integrati”, dall’altra come finanziatori tramite terzi (FTT) dei lavori. Viene a crearsi un rapporto indiretto, tra cliente e banche,  garantito dalla ESCo con il guadagno conseguito dalla differenza tra la bolletta vecchia e quella nuova. Tale scarto diviene il “versamento” che il cliente rilascia (come la bolletta) per le opere di messa in efficienza, fino ad estinzione del debito, il tutto gestito dal contratto servizio energia (come da D.Lgs. 115/08).
Nello scenario moderno attuale, tale figura risulta vincente per la riduzione drastica degli sprechi (non consumi). I capitali messi in gioco da tali interventi, sono di notevole entità, ma di rapido recupero. Ciò nonostante può essere difficoltoso lo start-up, a questo pone rimedio una categoria di società definite ESCo (Energy Service Company). Il loro profilo societario è duplice, da una parte si presentano come “gestori di servizi energetici integrati”, dall’altra come finanziatori tramite terzi (FTT) dei lavori. Il finanziamento indiretto, tra cliente e banche, è garantito dalla ESCo con il guadagno conseguito dalla differenza tra la bolletta vecchia e quella nuova. Tale “delta” diviene il “versamento” garantito che il cliente rilascia (come una bolletta) per le opere di messa in efficienza, fino ad estinzione del debito, il tutto gestito dal contratto servizio energia (come da D.Lgs. 115/08).