Come regolare il riscaldamento della propria abitazione per risparmiare

Anche se per il momento il freddo sembra tardare ad arrivare ci dobbiamo preparare alla stagione fredda e, visto i costanti aumenti sui prezzi dei combustibili, molti di voi si staranno chiedendo qual'è la pratica migliore nella regolazione del riscaldamento allo scopo di risparmiare il più possibile.
Visto che ci sono sempre tesi contrastanti sull'argomento vi illustrerò i motivi della mia scelta.

1) TESI 1: REGOLAZIONE DEL TERMOSTATO SU TEMPERATURE PIU' BASSE QUANDO NON SI E' IN CASA
Una prima tesi presa in considerazione suggerisce di regolare il cronotermostato su temperature più basse quando non si è in casa e su temperature più alte durante le ore di maggior utilizzo dell'abitazione.
In questo modo la caldaia sarà quasi sempre spenta durante i periodi in cui la temperatura è regolata bassa e quasi sempre accesa negli altri.
La maggior parte delle persone sceglie di utilizzare questo tipo di regolazione dato che si ha la percezione che "tenere il più possibile spenta" la caldaia sia fonte di risparmio di energia.
Esiste anche un motivo scientifico a suffragio di questa tesi, dato che è noto che una differenza di temperatura interno/esterno meno marcata, riduca le dispersioni di calore della casa verso l'esterno.

1) TESI 2: MANTENERE LA TEMPERATURA DELLA CALDAIA AL MINIMO
L'altra scuola di pensiero suggerisce che per risparmiare sia meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento ma al minimo e molte persone hanno potuto constatare un effettivo risparmio adottando questo tipo di soluzione.
Il motivo è essenzialmente dovuto al fatto che una caldaia regolata al "minimo", cioè per fornire acqua a temperatura più bassa, rende molto di più rispetto ad un funzionamento ad alta temperatura; questo perché la quota di calore perso nei fumi è meno rilevante.

Purtroppo non'è possibile unire i vantaggi di entrambe le tesi dato che, se si sceglie di spegnere il più possibile il riscaldamento, si dovrà necessariamente regolare la temperatura dell'acqua ad un valore alto, in caso contrario non si riuscirebbe a raggiungere la temperatura di confort durante le ore di funzionamento dell'impianto di riscaldamento.

Infatti se si regola il riscaldamento per avere in casa delle temperature diverse a vari orari, si e' costretti a tenere alta la temperatura dei radiatori per far in modo che durante le ore di "acceso" la temperatura ambiente riesca a raggiungere il valore impostato, vincendo l'inerzia termica persa durante il periodo di "spento".

Moderne caldaie a condensazione e regolazione "climatica"
I moderni impianti di riscaldamento tendono tutti per una regolazione di questo tipo e il concetto di cronotermostato usato allo scopo di spegnere la caldaia, viene progressivamente abbandonato a favore di particolari dispositivi che regolano contestualmente anche la temperatura di mandata dell'acqua.

Anche le moderne caldaie a condensazione sono tutte predisposte per regolare la temperatura di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna; questo a favore di un tipo di regolazione che consente di mantenere il più basso possibile la temperatura dell'acqua e quindi il recupero di calore che viceversa, verrebbe perso nei fumi adottando regolazioni che necessitano di temperature più alte.

ESPERIENZA PERSONALE
Per diversi anni ho sposato la prima tesi mantenendo la regolazione della temperatura dell'acqua della caldaia sui 65 gradi e programmando il termostato nel modo seguente:
dalle 06:30 alle 09:00 >> 20°C,
dalle 09:00 alle 16:00 >> 18°C,
dalle 16:00 alle 23:00 >> 20°C,
dalle 23:00 alle 06:30 >> 18°C.

Il risultato che ottenevo era il seguente :
- Alla mattina mi alzavo alle 7 e 30 e la casa era ancora freddina nonostante la caldaia andava da 1 ora al massimo della potenza,
- Tornavo alla sera alle 17 e la casa non aveva ancora raggiunto i 20 gradi,
- in casa si generava un venticello dovuto ai moti convettivi imposti dall' elevata temperatura dei termosifoni,
- i muri vicino ai termosifoni si titeggiavano sempre con evidenti "baffi" neri di polvere depositata dall'aria,
- Consumo medio annuo: 2.800 Mq2 di gas.

Negli ultimi anni ho provato a seguire la seconda tesi, regolando il termostato per avere sempre 20°C e contestualmente riducendo la temperatura dell'acqua di mandata della caldaia a 50-55°C.

I risultati riscontrati sono i seguenti:

- la casa è sempre calda e accogliente e il confort è sempre assicurato ad ogni ora,
- i termosifoni non sono più bollenti e i muri nelle vicinanze non si sporcano quasi più
- Consumo medio annuo: 2.300 Mq2 di gas.

CONCLUSIONI
Ho potuto constatare una riduzione dei consumi del 15% circa, tenendo la caldaia sempre accesa ( anche di notte ) mantenendo nel contempo la temperatura di mandata molto bassa ( il minimo necessario per avere i 20°C in casa ) rispetto al funzionamento discontinuo.
In questo modo il mio sistema di riscaldamento non deve vincere nessuna inerzia e la temperatura di mandata e' regolata per contrastare solamente le perdite di calore verso l'esterno.